Il reclamo presentato da Vito Crimi contro la nomina dell’avvocato cagliaritano Silvio Demurtas a curatore del Movimento 5 Stelle è inammissibile; lo stesso Crimi non può essere considerato il legale rappresentante del Movimento, dunque c’è una vacanza di potere, perché “l’organo che ha la rappresentanza legale non si è ancora insediato e quello precedente è stato abrogato”. 

È quanto sostenuto davanti ai giudici d’Appello di Cagliari dagli avvocati Patrizio Rovelli e Lorenzo Borrè per conto della consigliera pentastellata Carla Cuccu, espulsa mesi fa dai 5 Stelle su decisione dello stesso Crimi: un passo che aveva spinto Cuccu a presentare un ricorso sfociato nel suo reintegro, disposto dal giudice civile, e nella nomina dell’avvocato Silvio Demurtas quale curatore speciale dei 5 Stelle. Oggi il legale del Movimento, Andrea Ciannavei, ha sostenuto l’illegittimità del provvedimento di nomina del curatore in quanto il legale rappresentante dei 5 Stelle è proprio Crimi, e l’incompetenza territoriale del tribunale cagliaritano a decidere (la vicenda a suo dire deve approdare a Roma). 

Borrè e Rovelli hanno prodotto sentenze di Cassazione che escluderebbero la presentazione di un reclamo in appello e ribadito che l’unica fonte regolatrice è lo statuto del Movimento, dove non è prevista la figura del capo politico. Il curatore si è associato.

La Corte si è riservata la decisione.

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