L'affondo del presidente arriva in un luogo simbolico.

Sono le 4 del pomeriggio circa, Laura Boldrini arriva al quartiere Niguarda di Milano, di fronte al murale di via Majorana ("Niguarda antifascista"), dedicato alla partigiana Gina Galeotti Bianchi, uccisa il 24 aprile 1945, e ridipinto dopo essere stato imbrattato diverse volte con scritte inneggianti a Forza Nuova.

E non usa giri di parole per dire "con forza" che "i gruppi che si rifanno a una ideologia fascista vanno sciolti".

"Per loro - aggiunge - non c'è spazio in democrazia", e a maggior ragione nella nostra Repubblica, "che è antifascista".

Laura Boldrini, che spesso per le sue prese di posizione per i migranti e contro l'estrema destra è stata presa di mira e insultata sui social, parla dopo i recenti episodi di cronaca che hanno inasprito il dibattito sul ritorno dei fascismi in Italia.

E se Renzi, dal salotto di Lucia Annunziata, ribadisce che il fascismo è sì "il male assoluto", ma ha negato che in Italia ci sia il rischio di un suo ritorno, poco dopo da Milano arrivano le dichiarazioni del presidente della Camera.

Che è anche la prima carica istituzionale a chiedere esplicitamente che siano sciolti i movimenti neofascisti.

(Unioneonline/L)
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