“Ieri con la signora Meloni abbiamo parlato di tanti programmi e delle prime cose da fare e lei mi ha chiesto di essere suo consigliere e io mi sono messo assolutamente a disposizione. Quindi tutto quello che è stato inventato, sui miei figli eccetera – che avrebbero cercato di convincerlo a trovare un accordo con Meloni in nome della difesa dell'azienda di famiglia, ndr – è semplicemente una invenzione".

Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, arrivando a Palazzo Madama dopo il colloquio avuto ieri con la presidente di Fratelli d’Italia dopo lo strappo in Senato sull’elezione di Ignazio La Russa.

"In Forza Italia c'è profonda amarezza perché a parità di elettori con la Lega, il modo in cui sono stati distribuiti i collegi uninominali ci ha portato 20 deputati in meno e 10 senatori in meno – ha aggiunto l'ex premier -. Per questo non io ma i miei senatori hanno voluto dare un segnale su questo tema". 

Il mancato voto su La Russa, ha spiegato, era per chiedere "pari dignità con la Lega, come la chiediamo sulle altre cariche, sulla base che abbiamo gli stessi numeri di elettori". I senatori di FI, ha aggiunto ancora Berlusconi, "erano convinti di votare per La Russa al secondo turno, quindi non c'era né scostamento di programmi né sulle persone né sul centrodestra”. Quindi la rivendicazione: “Io sono il fondatore del centrodestra, sono colui che deve tenerci di più all'unità del centrodestra".

Intanto arrivano le nomine dei capigruppo: al Senato per Fdi Luca Ciriani, per la Lega Massimiliano Romeo, per Fi Licia Ronzulli, per il Pd Simona Malpezzi, per M5s Barbara Floridia, per Azione-Iv Raffaella Paita, per le Autonomie Julia Unterberger, per il Misto Peppe De Cristofaro. Alla Camera per Fdi Francesco Lollobrigida, per la Lega Riccardo Molinari, per Fi Alessandro Cattaneo, per il Pd Debora Serracchiani, per M5s Francesco Silvestri, per Azione-Iv Matteo Richetti, per il Misto Manfred Schulian.

(Unioneonline/D)

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