"Draghi sarebbe certamente un ottimo presidente della Repubblica. Ma mi domando se il suo ruolo attuale continuando nel tempo non porterebbe più vantaggi al nostro paese". Lo ha detto il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, da Bruxelles, dove è arrivato per il pre-vertice del Ppe.

Per il Colle si fa però anche il suo, di nome. E al proposito l’ex premier ha commentato: “Berlusconi come lo vedo? Lo vedo in forma dopo un po' di acciacchi dovuti al Covid e non ha per il momento idea al riguardo". 

Poi un giudizio proprio su Draghi: “Con me ha un rapporto antico e solidissimo, sono stato io che vincendo le obiezioni forti di un mio ministro, Tremonti, l'ho portato a governatore della Banca d'Italia".

Berlusconi ha poi commentato le dichiarazioni di Mariastella Gelmini, che ha criticato la linea degli attuali vertici di Forza Italia, che a suo dire avrebbero in qualche modo tagliato fuori lei e gli altri ministri e delegati di governo azzurri dal rapporto con il leader forzista. "Io non so cosa è successo al ministro Gelmini, le dichiarazioni di ieri sono anche contrarie assolutamente alla realtà. Per esempio per quanto riguarda i rapporti con i nostri ministri al governo c'è sempre stata una riunione dei tre i ministri con i vertici di Forza Italia ogni settimana", ha spiegato il Cavaliere. 

Gelmini, ministro per gli Affari regionali, aveva lamentato che “Berlusconi, per il Covid e la giustizia, non ha potuto vivere in prima persona la stagione politica, gli eventi, se li è sentiti raccontare dal chiuso di Arcore e ha solo avuto una parte della verità, una parte del racconto". "Gli è stato detto - ha continuato il ministro, innescando la polemica interna al partito - che noi che siamo al governo siamo 'draghiani' e non berlusconiani, gli è stato detto che ci saremmo venduti e invece, proprio perchè amiamo Fi e non ci rassegniamo al declino che stiamo vivendo o reagiamo adesso o mai più".

E ancora: “Gli alleati hanno sbagliato le scelte per le amministrative: non candidare Lupi è stato un errore, Michetti a Roma è stato un gigantesco errore. Ma forse saremmo dovuti essere più duri nei confronti del presidente Berlusconi nel chiedere nomi diversi. Se non vogliamo che Fi si riduca a un cortile con dieci eletti la linea politica deve essere più quella di Carfagna che quella di altri: moderata, europeista, con cultura di governo. Ma è una linea che Tajani ha rinunciato a rappresentare. Se andremo avanti al traino di Lega e Fdi ci sarà posto per pochi e altri occuperanno il nostro spazio. Il tempo del populismo è finito”, ha concluso Gelmini.

Parole sottoscritte da Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione: "Il malcontento c'è, è diffuso, Mariastella Gelmini ne ha dato corretta raffigurazione, e io stesso l'ho ribadito ieri pomeriggio al Presidente Berlusconi, presente il coordinatore Tajani", le parole di Brunetta.

Ma, come detto, Berlusconi getta acqua sul fuoco: “Oggi i giornali hanno parlato di separazione, tutte cose esagerate e non c'è assolutamente nulla di cui io mi debba preoccupare".

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata