«Io e Renzi abbiamo due idee diverse: io voglio fare il partito subito e Renzi lo vuole fare più tardi, dopo le europee. Ma secondo me dopo le europee non ci arriviamo, si deve fare prima. Io e Renzi non siamo amici, facciamo un percorso politico perché condividiamo alcune cose. Non siamo mai stati amici, in politica non esistono gli amici. Ci sono due ruoli: Renzi ha fatto un passo indietro e mi ha dato la leadership, dunque quello che è successo è che io mi prendo la responsabilità delle politiche. Il partito si deve fare subito, a partire da marzo. Con la scrittura dei valori politici. Io non credo che dirà di no».

Lo ha dichiarato Carlo Calenda, leader di Azione, a Tagadà su La7, rispondendo a una domanda sulla costituzione del partito unico del Terzo Polo.

Un’ipotesi che secondo il numero uno di Azione è il prossimo step, quasi obbligato, per il futuro dell’alleanza con Italia Viva. 

Da Iv c’è apertura alla proposta, anche se i due portavoce renziani Ciro Buonajuto e Alessia Cappello, in una nota, precisano: «Renzi ha detto a Calenda sia privatamente che pubblicamente che siamo pronti a fare il partito unico anche subito. Il problema non è il se né il quando. Ma il come».

(Unioneonline/l.f.)

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