«Questo provvedimento dimostra ancora una volta che questo governo manterrà gli impegni presi, la coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, è una bussola».

Così la premier Giorgia Meloni dopo il varo del ddl sull'Autonomia da parte del Consiglio dei Ministri.

Una approvazione a pochi giorni delle elezioni regionali che fa esultare in particolare la Lega, che puntava al via libera prima del voto in Lombardia, dove è già stato avviato il percorso per ottenere funzioni finora svolte dallo Stato.

Da Matteo Salvini fino ad arrivare al governatore veneto Luca Zaia, in casa Carroccio sono tutti concordi: «Un giorno storico». 

Secondo il ddl, curato dal ministro Calderoli e composto di 10 articoli, l'attribuzione delle funzioni può avvenire solo dopo la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, i Lep definiti con Dpcm, entro un anno come previsto dall'ultima legge di bilancio. L'iter per l'intesa fra Regione (anche a statuto speciale) e Stato durerà almeno 5 mesi, inclusi i 60 giorni per l'esame delle Camere.
Se la maggioranza esulta, l’opposizione attacca. «L'approvazione del ddl Autonomia in Cdm è l'ennesima presa in giro elettorale di una politica che fa propaganda sull'assetto istituzionale dello Stato. Questa roba arriva in parlamento fra 6 mesi. Ma lo approvano di corsa e male la settimana prima delle elezioni regionali», ha scritto su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

«Quello di oggi sull'Autonomia è uno spot elettorale in vista delle regionali in Lombardia. Il rischio concreto è di spaccare il Paese e aumentare le diseguaglianze, a discapito del Sud. Il Movimento 5 Stelle sarà in prima linea contro questa pericolosa deriva», dice invece l'ex presidente della Camera Roberto Fico (M5S).

Critico anche il Pd. Per Elly Schlein, candidata alla segreteria dem, «oggi nel Consiglio dei Ministri arriva l'autonomia differenziata di Calderoli, scavalcando il confronto con le Regioni e col Parlamento, per avanzare un disegno di legge che divide il Paese».

(Unioneonline/l.f.)

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