Sergio Mattarella sta per diventare il secondo presidente nella storia della Repubblica rieletto al Colle.

Da giorni era stallo nei partiti, sempre più divisi, sulla scelta del successore: tra la settima e l’ottava chiama le chiavi del Quirinale vengono adesso riconsegnate all’uomo che per sette anni lo ha guidato con estrema e riconosciuta da tutti capacità.

Come accadde nel 2013, quando Giorgio Napolitano (che come Mattarella si era detto più volte indisponibile) fu tirato per la giacchetta e rieletto, il 20 aprile 2013, con ben 738 preferenze.

“Sono anziano – aveva confidato a maggio il presidente Mattarella con semplicità ai bambini di una scuola primaria di Roma – tra 8 mesi potrò riposarmi”. Il destino non glielo ha concesso.

ARBITRO E GARANTE – Era il 3 febbraio del 2015 quando si presentava alle Camere come “arbitro” e “garante” della Costituzione dopo essere stato eletto, il 31 gennaio, con 665 voti al quarto scrutinio. Primo siciliano a ricoprire la carica: primo palermitano doc, per la precisione.

Fu il culmine di una carriera politica iniziata nel 1983, quando divenne deputato della Democrazia cristiana dopo l’uccisione, nel 1980 per mano di Cosa Nostra, del fratello e presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella. Un legame, quello con la Dc, che si è rafforzato dopo il tragico omicidio, ma che era partito con il padre Bernardo, uno dei fondatori della Balena Bianca.

Più volte ministro e vicepresidente del Consiglio nel 1998-1999, Mattarella abbandonò il Parlamento nel 2008 diventando nel 2011 giudice costituzionale. 

L’ELEZIONE – Nel 2015, dopo le dimissioni del presidente Giorgio Napolitano, il suo nome fu fatto dall’allora segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Proposta accolta dall’assemblea degli elettori Pd e che ottenne subito l'appoggio di Sinistra Ecologia Libertà, Scelta Civica e di vari gruppi minori della maggioranza di governo, cui si aggiunsero anche i grandi elettori di Area Popolare.

Nel corso del settennato, uno dei più difficili della storia repubblicana, ha conferito l'incarico a tre presidenti del Consiglio dei ministri: Paolo Gentiloni nel 2016, Giuseppe Conte nel 2018 e Mario Draghi nel 2021. Ha nominato una senatrice a vita, Liliana Segre, il 19 gennaio 2018, e due giudici della Corte costituzionale: Francesco Viganò, il 24 febbraio 2018, ed Emanuela Navarretta, il 9 settembre 2020.

Ha visto cinque esecutivi con maggioranze diverse, vissuto la crisi non ancora risolta (e la sua rielezione lo dimostra) dei partiti con gli 88 lunghissimi giorni di formazione del governo dopo le elezioni del 2018. Ha dovuto anche subire una richiesta di impeachment, mai formalizzata, del Movimento Cinquestelle, il partito che oggi con Giuseppe Conte è il primo sostenitore della sua rielezione.

LA PANDEMIA – E’ anche il presidente che si è trovato ad affrontare il gigantesco dramma della pandemia di Covid-19, con un’emergenza mondiale e nazionale, e l’Italia che per prima nel mondo occidentale chiudeva i confini e costringeva tutti a restare casa.

Suoi i messaggi di unità nel 2020, amatissimo il fuorionda in cui il suo portavoce gli chiedeva di aggiustare il “ciuffetto” prima di registrare un discorso per la Nazione e lui rispondeva gentile: “Eh, non vado dal barbiere neanche io”.

Quindi nel 2021 il fermo e convinto sostegno alla campagna vaccinale: “Dobbiamo sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo combattono”.

“Anche nei momenti più bui – ha detto nel suo ultimo discorso di fine anno – non mi sono mai sentito solo e ho cercato di trasmettere un sentimento di fiducia e di gratitudine a chi era in prima linea”.

LA MOGLIE E I FIGLI – Il grande amore della sua vita è stata Marisa Chiazzese, la donna che ha sposato nel 1966 e che è morta il primo marzo 2012 a Castellammare del Golfo. Il fratello Piersanti aveva sposato la sorella di lei, Irma. Il presidente ha tre figli: Laura (che durante il mandato presidenziale del padre svolge le funzioni di protocollo tipiche del consorte), Francesco e Bernardo Giorgio. 

(Unioneonline/D)

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