Il dietrofront del Viminale sul ricalcolo dei voti ottenuti dai partiti alle elezioni nei collegi plurinominali, che ha avuto vasta eco nel Paese per l’errore compiuto ai danni di Umberto Bossi e ha sottratto un rappresentante sardo nella pattuglia degli eletti a Montecitorio e a Palazzo Madama, restituisce ad Andrea Casu, deputato uscente del Pd di origine sarda, il seggio in uno dei collegi proporzionali della Regione Lazio.

Genitori isolani, padre di Olbia e madre sassarese, Casu è nato e cresciuto a Roma con il fratello Marco.

Eletto l’anno scorso con le elezioni suppletive nel collegio uninominale di Primavalle, il suo ingresso in Parlamento avvenne in sordina: l’attenzione mediatica in quel turno elettorale fu assorbita dalla sfida di Enrico Letta nel collegio di Siena, competizione che vide il segretario Pd vincitore.

Dal 2017 Andrea Casu è segretario cittadino del Partito Democratico a Roma e porta la Sardegna sempre nel cuore.

Un altro rappresentante al Parlamento con sangue sardo è Stefano Maullu, attualmente vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione al Parlamento Europeo.

Originario della Marmilla, Maullu, che in ogni occasione si definisce un politico sardo-lombardo, è nato a Milano e ha scalato tutti i gradini della politica partendo dal consiglio Comunale meneghino, per approdare in Regione Lombardia come presidente di Commissione e Assessore, fino al grande salto a Bruxelles alle ultime elezioni europee.

Alcuni anni fa, in tempi non sospetti con Fratelli d’Italia al 4%, dopo una ultraventennale militanza in Forza Italia ha scelto di schierarsi con Giorgia Meloni e oggi rappresenterà alla Camera dei Deputati una parte degli elettori lombardi e degli emigrati sardi residenti in 71 comuni della cintura milanese e nelle zone Loreto, Bande Nere e Buenos Aires della città metropolitana di Milano dopo la vittoria nel collegio proporzionale Lombardia 1 – P01.

L.P.

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