Ambiente, il richiamo dell’assessora Laconi: «L’azione umana dietro l’80% degli incendi»
Sulla Pratobello 24, l’esponente della Giunta ha detto: «Il Consiglio regionale è sovrano e deciderà in autonomia i tempi della discussione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«L’azione umana, tra azioni colpose e dolose, è dietro l’80 per cento degli incendi». L’assessora regionale all’Ambiente, Rosanna Laconi, lo ha detto oggi a Radiolina, ospite del programma “A tu per tu” (qui il podcast). Un richiamo civico, quell’esponente della Giunta che ha sottolineato: «La siccità rappresenta certamente un innesco e per questo abbiamo anticipato a gennaio l’approvazione del Piano regionale anti-incendi. Ma il ruolo dell’uomo è un fattore importante nella devastazione del territorio».
Proprio sull’emergenza idrica, Laconi ha spiegato che le piogge delle ultime settimane hanno «fatto evitare le restrizioni, ipotizzate anche per le utenze domestiche. Adesso invece il Govossai è pieno e anche la diga sul Rio Olai viaggia quasi a capienza piena. Si è riempito pure il famigerato Maccheronis, a secco durante i mesi estivi». E sul fatto che Baronia e Ogliastra lamentassero lo sversamento dell’acqua in mare, l’assessora ha sottolineato: «Si tratta di operazioni necessarie per la sicurezza delle dighe».
Sul fronte degli investimenti anti-siccità, Laconi ha ricordato che per raccogliere tutta la risorsa idrica possibile è «necessario interconnettere le dighe, opere per le quali la Regione, attraverso l’assessorato ai Lavori pubblici, ha stanziato 70 milioni di euro». L’altro fronte di azione è il rifacimento delle condotte colabrodo: «Sulle reti idriche Abbanoa ha avviato un programma da 80 milioni di euro, segnando un netto cambio di passo rispetto al passato». Certo che sulla Sardegna, «al centro dell’hotspot Mediterraneo, subisce gli effetti del riscaldamento globale».
Sulla speculazione energetica, Laconi ha confermato i numeri di Terna di fine anno con 767 pratiche presentate in Sardegna, di cui 498 di solare, 239 di eolico e 30 di offshore. Un approvvigionamento per 50 milioni di abitanti. «I numeri sono questi – ha rassicurato l’assessora – ma si tratta comunque di progetti presentati. Ma se previsti fuori dalle aree idonee non verranno realizzati perché alla Sardegna spetta l’ultima autorizzazione», ha sottolineato l’assessora. Che sulla norma regionale impugnata dal Governo dice: «È pienamente vigente sino al pronunciamento della Corte Costituzionale». Proprio Laconi, a dicembre, aveva avuto una fitta corrispondenza con il ministero dell’Ambiente che autorizzò due progetti, nella Nurra e a Villasor, passando sopra la testa della Regione: «La vicenda non si è chiusa, noi continueremo a difendere la Sardegna. La transizione energetica è necessaria ma nel pieno rispetto dell’ambiente».
L’assessora all’Ambiente ha parlato infine di Pratobello 2004, la legge di iniziativa popolare sottoscritta da 211mila sardi e mai discussa in Consiglio regionale. «L’Assemblea è sovrana ma la Pratobello è incardinata nei lavori dell’Aula che deciderà in autonomia i tempi della discussione».