A i tempi della fanciullezza di quanti oggi sono diversamente giovani, non c'era medico che non prescrivesse una dose giornaliera di “Ischirogeno del dottor Onorato Battista” a quanti si trovassero nell'età critica dello sviluppo o fossero convalescenti per qualche grave malanno. Perché a quello sciroppo ricostituente s'attribuiva il merito miracoloso di ridare vigore e salute a chi li avesse persi.

Proprio per questo, si è dell'avviso che alla Sardegna d'oggi, convalescente oltre che in evidente crisi di sviluppo, bisognerebbe prescrivere una buona cura di un “New-Ischirogeno” che la rinvigorisca e la risani.

D'altra parte, ad una società debilitata come questa sarda d'oggi, resa fragile da troppi malanni, occorre rinvigorirne la costituzione divenuta sempre più debole, per via della mancanza di investimenti nelle attività produttive, sia agricole che industriali.

Ma al di là della metafora farmaceutica, quel che serve è diffondere un'efficace terapia dello sviluppo. Adeguandola innanzitutto a quelle che sono le condizioni locali: dalle disponibilità strumentali presenti nel territorio all'esistenza di un efficiente e preparato capitale sociale.

Cioè, per dirla ancor più chiaramente, si ha necessità di una terapia che sappia indirizzare, integrare ed affermare le diverse valenze locali - sia territoriali che imprenditoriali - in un disegno coerente di sviluppo regionale coordinato e diffuso. (...)

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