P er quel che s'avverte nel seguire le cronache politiche regionali, viene l'idea di dover ricordare quel saggio monito di Salvador de Madariaga, dicente che “gubernar no es asfaltar”. Con ciò indicando che per ben guidare politicamente un Paese occorra affrontare, con largo respiro ideale, il terreno delle riforme strutturali e di quanto appare necessario per sostenere il progresso della propria gente. Anziché limitarsi a risolvere i piccoli e modesti problemi contingenti, quelli che si è soliti indicare come “interessi di bottega”, utili forse a mantenere solo il potere.

Si è inteso citare il monito di quell'intellettuale castigliano, perché, dopo i suoi primi cento giorni - che sono poi quelli che ne certificano gli indirizzi e le volontà - la Giunta Solinas parrebbe interessata più ad asfaltar che a gubernar. Ad occuparsi, cioè, di piccoli aggiustamenti dell'esistente, più che a predisporre e ad indicare un progetto organico per il rilancio dell'economia. Parrebbe anzi che l'interesse prevalente sia stato quello di spartirsi le quasi cento poltrone del potere regionale, rese libere da uno sfrenato ed improvvido spoil system.

Non è che quest'indirizzo rappresenti una novità, giacché anche l'altra parte politica (il centrosinistra intendo) avrebbe privilegiato, nella precedente legislatura, l'identico modus operandi, utilizzando quegli interventi che la fantasia napoletana di Cirino Pomicino battezzerà “del vol-au-vent”, cioè di quei contenitori da poter riempire con un po' di tutto. (...)

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