S i è più volte sostenuto su queste colonne la necessità e l'urgenza di dover effettuare un rilancio del settore industriale isolano, da tempo in forte sofferenza ed in progressivo e preoccupante arretramento. Ritenendolo strategico e determinante per l'uscita della Sardegna dallo stato di recessione economica di cui va soffrendo ormai da una ventina d'anni.

Ed è per questo che appare importante sottolineare, come fatto positivo, la decisione della Giunta regionale di chiamare ad un tavolo operativo, di confronto e di collaborazione, le organizzazioni datoriali e sindacali, in modo da predisporre insieme una vera e propria “Agenda per l'industria”. Con lo scopo di individuare ed indicare validi strumenti, scelte ed obiettivi per una concreta politica di rilancio dell'intero settore. Non si può quindi che plaudire all'iniziativa, visto che la decisione della Giunta è scaturita proprio dalla presa di coscienza del modesto e squilibrato apporto industriale alla formazione del Pil regionale. Un deficit che ha aggravato lo stato di dipendenza ed il peso dell'inoccupazione nell'economia e nella società isolana.

Certo, a voler essere critici, questo coinvolgimento delle parti sociali per una concertazione decisionale potrebbe anche apparire come un'ammissione di incompetenza, o - almeno - di inesperienza, della Giunta nell'intervenire con idonee misure di sostegno per un rilancio del settore. In tal senso, un sintomo lo si potrebbe individuare nel fatto che non si faccia cenno ad una propria linea propositiva. (...)

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