I l nome non era dei più originali. Ma L'hotel Mediterraneo di Cagliari ha sempre avuto un certo fascino. In una città come la nostra, le sue quattro stelle - che inizialmente erano tre - furono sufficienti a garantirgli un piccolo prestigio. Gli amanti s'incontravano lì, di nascosto, perché c'era la discrezione: e anche la vista sul mare. Le famiglie, di domenica, andavano al Mediterraneo a fare colazione e a comprare le paste per il pranzo con i parenti. Sempre al Mediterraneo - questa volta nella sala da tè - sono nati amori: e altri si sono conclusi.

Si racconta perfino che quando, nel febbraio del 1999, il grande direttore d'orchestra Carlos Kleiber tenne al Teatro Lirico di Cagliari il suo ultimo memorabile concerto venne realizzata, in fretta e furia, per lui, una suite, abbattendo il muro che separava due stanze ai piani alti.

Molti cagliaritani consideravano il Mediterraneo un luogo esclusivo. Un po' come i parigini fanno con il Ritz e i romani con l'Excelsior. Era, in effetti, un albergo che incuteva una certa soggezione. La hall era severa, il personale professionale e, un tempo, ci alloggiavano i calciatori: gli stessi che oggi attirano piccole folle di curiosi fuori dal Thotel.

Da anni, ormai, il Mediterraneo è chiuso. Passeggiando in viale Bonaria lo si vede così: vuoto. Sembra una costruzione fantasma. E s'immaginano le sue tante stanze vuote, prive di turisti, di viaggiatori o di agenti di commercio. Chissà: ci sarà ancora la suite in cui ha soggiornato il maestro Carlos Kleiber?

Quando finalmente riaprirà, il Mediterraneo avrà le cinque stelle di cui tanto si è parlato?

Non resta che attendere, con un po' di nostalgia, che quel luogo, un tempo significativo per la nostra città, esca dal letargo in cui si trova e riprenda a ospitare migliaia di viaggiatori.

Vederlo così, vuoto e abbandonato, è una piccola tortura quotidiana. Un'incompletezza che tormenta il cuore.
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