C hi è veramente Leone, il misterioso uomo atterrato all'aeroporto di Cagliari senza una valigia e senza un soldo? Perché, superata la porta degli arrivi, è andato incontro all'autista che teneva in mano il cartello con un nome che non era il suo: ma quello di un famoso scrittore siciliano? Com'è riuscito, poi, a farsi portare da quello stesso autista al Thotel e a convincere la receptionist dell'albergo ad assegnargli la camera riservata allo scrittore Roberto Alajmo?

Eccolo, ora. Eccolo nella sua lussuosa camera d'albergo affacciata sul Parco della Musica, felice di aver messo a segno la sua truffa: ma consapevole che, presto o tardi, il suo raggiro verrà scoperto.

Immaginazione. Finzione letteraria. La squisita fantasia che anima i libri e le loro storie.

«Leone rimane alla finestra per qualche minuto. Le tende sono un sipario che si apre sulla città. Al teatro di fronte stasera ci dev'essere spettacolo, perché è tutto illuminato, dentro e fuori. Poi va a letto, scosta le coperte e si infila fra le lenzuola ancora vestito, scarpe comprese: cosa che gli pare un magnifico sacrilegio, in mezzo all'asettica perfezione di quella camera. Probabilmente da un momento all'altro lo scrittore Alajmo accompagnato da quelli della sicurezza farà irruzione nella stanza. Gli chiederanno bruscamente di restituire la vita di cui si è impadronito. In teoria questo pensiero dovrebbe aggiungersi all'insonnia che da anni gli impedisce di addormentarsi fino alle prime ore del mattino. Ma per qualche motivo Leone sente che stanotte sarà diverso. Quando chiude gli occhi sa già che riuscirà a dormire subito, e anche molto a lungo».

Fu lo stesso Roberto Alajmo a scrivere queste parole nel suo racconto “Leone cambia vita”, pubblicato nel 2011 a cura del Thotel in una raccolta che conteneva altre due novelle d'ambientazione cagliaritana, firmate da Dacia Maraini e Sandro Veronesi.
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