E bbene sì, come ci siamo augurati, evocando spesso Constantino Kavafis, il viaggio per Itaca è e sarà lungo ma certamente “fertile in avventure e in esperienze”. E il “genere di incontri” non sono e non saranno solo con i Lestrigoni e i Ciclopi, o con la furia di Nettuno. Ma con tanto di più. Specialmente col Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, massimo garante della Costituzione, che prossimamente riceverà al Quirinale (l'incontro previsto per oggi è stato rinviato) una rappresentanza della Sardegna. Piccola pattuglia che testimonierà un sentimento unitario che è andato crescendo nelle rappresentanze politiche, istituzionali, sindacali, imprenditoriali, accademiche, intellettuali, del terzo settore, in eminenti esponenti della Chiesa.

Ma soprattutto rappresenterà il diffuso dibattito, giuridico, intellettuale, umano, diventato idem sentire in ogni famiglia della comunità regionale. Perché le condizioni della Sardegna contemporanea sono lacrime e sangue per tutti specie per i giovani, penalizzati dall'insufficiente attuazione del diritto allo studio e dall'inevaso diritto al lavoro, o per i malati spesso costretti a viaggi della speranza resi assai complicati per l'aumentata servitù nella mobilità.

La descrizione di un'azione positiva portata avanti dal Comitato per l'Insularità è la prova che élite e popolo possono operare uniti per il bene comune, e che la riattivazione della dialettica politica è condizione indispensabile per oltrepassare le disuguaglianze tra la Sardegna e il resto del mondo. (...)

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