I l Cagliari ha un abito da provinciale. Di grande tendenza, talvolta raffinato, ma pur sempre di una squadra che lì sopra, riconosciamolo, non era più abituata a starci. Come quando ci invitano a una festa e il dress code ci trova impreparati: per questo, un allenatore saggio e con poca voglia di copertine patinate come Rolando Maran chiede ai suoi giocatori di non guardarsi intorno, di procedere a fari spenti, senza innamorarsi della classifica. Sì, alla festa partecipiamo, sembra dire Maran, ma senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Il Cagliari è la grande sorpresa di questa stagione, aver maltrattato Atalanta e Napoli e rischiato di battere Roma e Torino a casa loro, ha collocato i rossoblù dove nessuno avrebbe pensato, solo pochi mesi fa. Ora che la stagione è nel vivo, ora che il sogno è realtà e i numeri sono innegabili, il Cagliari deve diventare grande, gestire con maturità le inevitabili tempeste (vedi Lecce) e superare con la testa i passaggi difficili che arriveranno.

Ma il viso da guerriero di Nainggolan, l'impressionante dinamismo di Nandez e Rog, la straordinaria condizione della coppia d'attacco Simeone-Joao Pedro, la maniacale applicazione di Pisacane, sono ingredienti esplosivi e i risultati lo testimoniano: tutto questo deve pesare anche e soprattutto questa sera, se il Cagliari vuole rispondere alla marcia inarrestabile della Lazio e al logico ritorno dell'Atalanta. Sposiamo il mantra di Maran - «quella di stasera è come una finale» - e vediamo se l'abito da provinciale dovrà essere messo da parte. Ore 20.45, buon divertimento a tutti.
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