Ricominciamo. Dall'emozione di una partita vera, da una sfida stimolante, dal calcio d'inverno. E il Cagliari ha un compito, che supera nelle priorità perfino la corsa verso i quarti di finale della coppa nazionale: la squadra di Maran deve farci dimenticare la serata di Udine, dove si è toccato il fondo, nonostante le premesse fossero di ben altro spessore. Basta metamorfosi, finiamola con la scusante delle giornate storte, del “non eravamo noi”, il Cagliari faccia il Cagliari e si costruisca un futuro divertente, anche in Coppa Italia, il secondo obiettivo della stagione - lo dicono i fatti - ma che nessuno, in via Mameli, ha mai messo ufficialmente in agenda.

Dal presidente è arrivata una pacca sulla spalla per Maran, un'iniezione di fiducia: è stato acquistato uno dei suoi giocatori preferiti, in un ruolo dove c'è stata poca chiarezza fino a questo momento, ed è sbarcato ad Assemini perfino il responsabile della parte atletica chiesto dal tecnico. Segnali anche alla squadra, dopo una fine d'anno in cui l'aria era diventata frizzantina, fra malumori e partenze più o meno annunciate. L'entusiasmo con cui i tifosi hanno accolto la campagna sui prezzi della società, per questo match comunque di cartello, fa capire quanto il pubblico tenga al Cagliari, a cosa rappresenti e allo spettacolo. Oggi farà freddo, ci pensi la squadra dei sardi a riscaldare la Sardegna Arena. Bisogna farsi perdonare quel peccatuccio di Udine, magari mandando a casa l'Atalanta per poi trovare la Juve. Servono altre motivazioni? Si ricomincia, poi sarà campionato.
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