M a piace di più una squadra che gioca bene e raccoglie troppo poco, o una che cammina spedita anche a scapito di un'estetica discutibile? Parliamo di calcio, del Cagliari, di una squadra profondamente rinnovata rispetto alle ultime stagioni, che è certamente in uno stato di salute buono, con una classifica dignitosa, ma forse un po' al di sotto di quanto dovrebbe aver raccolto.

Dodici partite, quattordici punti, la forza del gioco (ovvero lo sviluppo pratico di quanto fatto in settimana) a sorreggere un buon impianto, per certi versi di caratura internazionale. Tommaso Giulini ha affidato a Rolando Maran le chiavi di una squadra interessante, l'allenatore dal primo istante ha dato identità e spessore a un progetto che all'inizio entusiasmava tiepidamente osservatori e tifosi. Il bilancio: un punto in due partite ad agosto, cinque punti in cinque gare in un settembre ancora di rodaggio, quindi il decollo a ottobre (7 punti) e un mese di novembre che valutiamo benino sotto il profilo del carattere, mentre i punti per ora sono solo... uno. Aspettando l'arrivo del Torino in un insolito monday night all'Arena.

Piace, il Cagliari? Sabato sera, in un'interessante carrellata di autorevoli opinioni su SkySport, quella di Maran è stata valutata come una formazione che avrebbe certamente dovuto raccogliere di più. Perché l'organico è fatto di diversi nazionali, perché il ct Mancini pesca a piene mani dal gruppo allestito da un diesse scaltro come Carli, mentre nessuno (...)

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