G ianfranco Zola a Londra ha una certa fama. Se avete la fortuna di passeggiare per Fulham Road, a un certo punto del viale trafficato andate a sbattere sullo stadio del Chelsea. Ma soprattutto vi trovate di fronte un'immagine gigantesca di Zola, sul muro dello Stamford Bridge, a perenne memoria delle gesta dell'uomo di Oliena. È lui, insieme a Maurizio Sarri, ad aver orientato la società di Roman Abramovic verso Nicolò Barella, un altro sardo che potrebbe lasciare il segno su quel muro alla fine del viale trafficato.

Per il ragazzo di Cagliari è in corso una battaglia ad altissimi livelli finanziari. Chelsea e Inter si contendono il giocatore, con una certa differenza di approccio ma con solidi, corazzati imperi economici alle spalle. Abramovic, 52 anni, è il 150° uomo più ricco del mondo, grazie alla vendita del suo impero petrolifero alla Gazprom e al colosso dell'acciaio Evraz. La sfida è con Jindong Zhang (lo scriviamo all'occidentale), 55 anni, 81° fra i ricchi del pianeta, unico proprietario di Suning Holdings Group, la seconda società privata più ricca della Cina, padrone dell'Inter da due anni e mezzo. La differenza è nell'approccio: Abramovic vuole tutto e subito (50 milioni per avere Barella a gennaio) mentre da Milano offrono anche giocatori oltre una cifra ben più bassa. Ma sarà difficile, per la famiglia Zhang, contrastare la montagna di sterline in transito verso Cagliari. Un club, il Chelsea, che l'altro giorno ha speso 64 milioni per un ventenne americano, Pulisic, tenendolo parcheggiato a Dortmund. Come dire, non provocatemi. Sarà una battaglia veloce e appassionante. Al Cagliari non resta che decidere.
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