S ta partendo, questa stagione, e le novità non mancano. Ne abbiamo avuto alcuni assaggi nella serata di sabato alla Sardegna Arena, fra due squadre in diverse condizioni e con differenti traguardi da centrare. Il Leeds United ha bisogno di andare in Premier League, le ambizioni sono enormi e il livello tecnico è alto, per una serie B inglese. Il Cagliari - che da queste parti interessa maggiormente - è una creatura che stimola la discussione, un gruppo ormai a immagine e somiglianza di Rolando Maran. Le novità, dicevamo, sono attraenti, da quelle legate al regolamento (sulla rimessa del portiere, si può giocare anche in area, con tutti i rischi e i vantaggi del caso) a quelle tattiche. Maran, visto il materiale che ha fra le mani, ha fatto due conti e ha pensato che affidarsi alla collaborazione fra gli interni e i “quinti” di centrocampo, per attaccare e dare ossigeno alle punte, possa rappresentare una delle opzioni. Usando tre uomini in difesa, per consentire ai giocatori più laterali di spingere. Altrimenti, il Cagliari giocherà con il suo più tradizionale 4-3-1-2, con Castro dietro le due punte e un super reparto in mezzo col regista (Nandez, Cigarini o Bradaric) e due interni di peso, Rog e Ionita per esempio. Se Cragno è già quello che abbiamo visto sabato - la sua parata a terra nel secondo tempo è figlia di una geniale scelta di posizione - ecco che l'innesto di una spalla per Pavoletti fa diventare il Cagliari una delle possibili mine vaganti della stagione che stiamo per conoscere. Poi, c'è sempre tempo per sognare grandi ritorni, intanto il tifoso si goda il sicuro. Aspettando l'insindacabile giudizio del campo.
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