S anità sarda. Per comprendere di che cosa si parli bisogna affrontare gli aspetti pratici e non limitarsi ai rassicuranti massimi sistemi, mi spiace tediarvi.

Circa ogni due mesi, per esempio, un piccolo esercito di trapiantati di fegato della ex provincia di Nuoro, che va da Bosa all'Ogliastra comprendendo anche la bassa Gallura, un centinaio di persone, si mette in marcia per recarsi al centro trapianti del Brotzu di Cagliari per i controlli periodici. È bene rilevare il disagio e le difficoltà intanto economiche, giacché i rimborsi vengono accreditati dalla Regione ai comuni e pagati anche con sei mesi di ritardo, come a Nuoro (e intanto il trapiantato deve anticipare tutto, viaggio, pernottamento, cena, colazione ecc.), ma soprattutto logistiche (c'è chi non possiede la macchina, chi non può guidare, chi ha altre patologie invalidanti, ecc.), con pesanti impatti sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie.

Nel 2016 l'Associazione Trapiantati AITF ha pertanto presentato un progetto per aprire un centro Day-service presso l'ospedale San Francesco di Nuoro, comprensivo della necessaria formazione per operare sui trapiantati, sulle cure e i controlli necessari, e dell'indispensabile laboratorio di analisi, munito anche dei reagenti per fare il dosaggio dell'antirigetto. Il progetto ha avuto aggiustamenti vari, ed è stato cronologicamente approvato dal dottor Palermo, dal subentrante dottor Marras, dalla dottoressa Dessì, poi dall'assessore Arru (cito i nomi anche per giustificare i passaggi e i circa tre anni trascorsi). (...)

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