S i scaldano, in questo torrido clima agostano, i motori della macchina elettorale, tra slogan, anatemi e accorati appelli all'italianità. Impazza la battaglia mediatica e i bagnanti, sotto l'ombrellone, si divertono a fare previsioni, con l'ausilio dei soliti strateghi della politica, attorno ai quali si formano gli immancabili capannelli. Altrettanto fa, in genere, l'informazione, che inseguendo i gossip del momento, cerca di attrarre la curiosità di lettori e ascoltatori, scivolando così nel gorgo caricaturale del vano, del frivolo, del contingente.

Pochi (forse solo il Capo dello Stato) riescono ad avere una visione più lucida, realistica, che incrocia la politichetta balneare con la situazione del Paese, compresi i prossimi, fondamentali appuntamenti: nota di aggiornamento del DEF, relazione sul consolidato delle PA, nomine in Commissione europea, legge di bilancio ecc. I quali saranno immancabilmente trascurati: roba da far impallidire anche Mattarella. Che vuoi fare, nulla di nuovo: in Italia, si sa, la campagna elettorale non finisce mai. Qualcuno addirittura si sorprende che lo spread sia improvvisamente risalito: chissà, sarà il solito Soros di turno che, come Mangiafuoco, tira i fili delle marionette del mercato.

Intanto la giostra gira e presto vedremo nuove carrozze, macchine e cavalli a dondolo, tutti bardati a festa che girano, suscitando i commenti dei curiosi. Ma non tanto presto da formare un Governo prima della prossima manovra finanziaria, che quindi verrà approvata dalla solita manina invisibile. (...)

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