Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avviato una profonda riorganizzazione ai vertici delle società statali coinvolte nel recente scandalo di corruzione che ha investito il settore energetico del Paese. La decisione arriva mentre il capo di Stato si trova in visita in Grecia, ma segue ore di forte pressione politica e giudiziaria.

«Questa mattina abbiamo già tenuto una riunione online con il primo ministro dell'Ucraina, Yuliia Svyrydenko, sulle ulteriori decisioni volte a ripulire e rilanciare la gestione del settore energetico e delle istituzioni a esso correlate», ha annunciato Zelensky in un messaggio pubblicato su X.

Il presidente ha quindi incaricato il governo di presentare alla Verkhovna Rada — il Parlamento ucraino — un progetto di legge urgente per rinnovare la composizione della Commissione nazionale per la regolamentazione dell’energia e dei servizi pubblici.

Un intervento che rientra in un più ampio processo di revisione e sostituzione delle figure chiave che sovrintendono agli asset energetici.

Il piano prevede inoltre la sostituzione dei vertici dell’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare e dell’Ispettorato statale per la supervisione energetica, oltre alla presentazione di una nuova nomina per la guida del Fondo statale per la proprietà dell’Ucraina.

«In pieno coordinamento con le forze dell’ordine e gli organismi anticorruzione — ha aggiunto Zelensky — garantiremo il rinnovo dell’Agenzia per il recupero e la gestione dei beni», l’ente che sovrintende agli asset sequestrati nei casi di corruzione. Il presidente ha sollecitato inoltre la rapida conclusione del concorso per la nomina del nuovo direttore dell’Arma, con l’obiettivo di completare la selezione entro la fine dell’anno.

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