Vittorio Emanuele di Savoia "non è esente da responsabilità" per la morte del giovane tedesco Dirk Hamer. Parola della Cassazione, che ha assolto un giornalista dall'accusa di diffamazione: aveva definito Vittorio Emanuele, in un articolo del 2007, "quello che usò con disinvoltura il fucile all'isola di Cavallo, uccidendo un uomo".

Il fatto che i giudici francesi lo abbiano assolto dall'accusa di omicidio volontario "non significa che il principe sia esente da responsabilità sotto altri profili", ribadisce la Suprema Corte.

"Assume rilievo civilistico ed anche etico" il fatto che quella morte "avvenne nel corso di una sparatoria a cui partecipò Savoia, al di fuori di ogni ipotesi di legittima difesa", scrivono i giudici ricordando che il principe, intercettato, "rese una confessione" su quella vicenda.

E per Vittorio Emanuele non c'è neanche il diritto all'oblio che, scrivono sempre i magistrati, "si deve confrontare col diritto della collettività ad essere informata e aggiornata sui fatti da cui dipende la formazione dei propri convincimenti, sicché non può dolersi Savoia della riesumazione di un fatto certamente idoneo alla formazione della pubblica opinione", tanto più se si pensa che stiamo parlando del "figlio dell'ultimo re d'Italia e, secondo il suo dire, erede al trono".

LA VICENDA - Siamo nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1978, Dirk Hamer e amici hanno appena lasciato la Sardegna per andare all'isola di Cavallo, tra la Sardegna e la Corsica. Si ancorano al largo della costa e restano a cenare a bordo, accanto alla loro barca c'è anche quella di Vittorio Emanuele.

Qualcuno decide di "prendere in prestito" il gommone del principe per fare la spola tra la sua barca e la terra ferma, ma il Savoia se ne accorge subito e capisce che i "ladri" sono i proprietari del panfilo Coke, del medico romano Niki Pende.

Così il reale prende la sua carabina e sale sulla barca di Pende, ne nasce un litigio e Vittorio Emanuele spara un colpo per "intimorire gli avversari", come lui stesso ha dichiarato. In questo momento Niki Pende si lancia su Vittorio Emanuele e durante la colluttazione parte un secondo colpo che raggiunge Dirk Hamer.

E così, per il giovane tedesco, la vacanza si trasforma in tragedia: morirà l'8 dicembre 1978 dopo mesi di calvario in vari ospedali.

(Redazione Online/L)
© Riproduzione riservata