I cacciatori americani presto potranno tornare nei parchi nazionali dell'Alaska ad usare pratiche che erano state messe al bando dall'amministrazione Obama per proteggere gli animali, in particolare orsi e lupi ed i loro cuccioli.

L'amministrazione Trump ha infatti abolito il divieto, imposto cinque anni fa, di una serie di tattiche di caccia, come risvegliare gli orsi in letargo nelle loro tane usando come esca dolci per poi ucciderli, o stanare lupi con i loro cuccioli abbagliandoli con i fari.

Saranno inoltre aboliti i divieti di sparare animali da velivoli, imbarcazioni o snowmobile.

La pubblicazione delle nuove misure è prevista per oggi nel Federal Register, la gazzetta ufficiale Usa, e la loro entrata in vigore scatterà dopo un mese.

In questo modo l'amministrazione accoglie le richieste dei funzionari eletti dell'Alaksa, in gran parte cacciatori, che consideravano le regole imposte nel 2015 dall'amministrazione Obama più severe di quelle vigenti nel resto degli Usa ed una violazione delle pratiche tradizionali dei nativi della regione.

Immediata la reazione degli ambientalisti, che considerano queste nuove regole crudeli ed inumane.

"Sparare ad una mamma orso ed al suo cucciolo in letargo non è il tipo di tradizione che i nostro parchi nazionali dovrebbero preservare", ha dichiarato Theresa Pierno, presidente National Parks Conservation Association. Il direttore dell'associazione per l'Alaska, Jim Adams, ha poi spiegato che il vero obiettivo della misura è ridurre la popolazione di lupi ed altri predatori per aumentare i numeri di caribù, alci ed altre prede preferite dai cacciatori. Lisa Murkowski, senatrice repubblicana dell'Alaska, ha lodato la decisione dell'amministrazione Trump affermando che "protegge le tradizioni di caccia e di pesca dell'Alaska e difende i diritti dello stato".

(Unioneonline/v.l.)
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