Almeno due persone sono state uccise a Caracas mentre erano in fila per votare il referendum non autorizzato voluto dall'opposizione venezuelana contro il presidente Nicolas Maduro. Secondo una prima ricostruzione, un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco ferendo in modo grave quattro persone. Due di queste successivamente sono morte.

IL VOTO - Oggi circa 14 milioni di cittadini che vivono all'estero sono stati chiamati a votare per respingere o meno la riforma costituzionale imposta per decreto e senza suffragio dal presidente.

L'OBIETTIVO - Si è trattato di un referendum che ha come obiettivo la creazione di un'Assemblea costituzionale. L'intento dell'opposizione era quello di isolare a livello internazionale Maduro.

Si è votato anche in 78 città del mondo, tra cui New York, Hong Kong, Lima, Toronto, Madrid e Città del Vaticano e 15 località italiane.

E davanti a molti centri elettorali, stamani si sono create lunghissime file.

L'APPELLO DI MADURO - In vista del voto il presidente venezuelano ha fatto un appello per "la pace nella pace, senza alcun incidente, rispettando le idee altrui".

La risposta del presidente del parlamento e leader dell'opposizione, Julio Borges, non si è fatta attendere; ha precisato che la consultazione si sta svolgendo pacificamente: "Il Paese intende dimostrare che dignità e valori democratici non possono essere sottomessi e subordinati ad altri poteri".

LA PROTESTA - Le proteste contro Maduro vanno avanti da mesi e da aprile a oggi si contano 95 vittime, tra cui molti giovanissimi.

LE VITTIME:

(Redazione Online/P)
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