Dopo l'avvio dell'Accordo globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina del 26 giugno 2015 e l'apertura dell'ambasciata di Palestina in Vaticano, oggi Papa Francesco ha ricevuto in udienza Mahmmud Abbas, conosciuto anche come Abu Mazen.

Il presidente palestinese, già ricevuto da Papa Francesco in Vaticano il 16 maggio del 2015 e il 17 ottobre del 2013, coglierà l'occasione per inaugurare personalmente l'ambasciata, dopo il colloquio con Bergoglio.

Il Pontefice è intervenuto sulla questione palestinese lunedì scorso nel discorso di inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso il Vaticano, chiedendo la ripresa del dialogo fra israeliani e palestinesi, perché si giunga a "una soluzione stabile e duratura che garantisca la pacifica coesistenza di due Stati all'interno di confini internazionalmente riconosciuti".

"Nessun conflitto - ha detto il Papa - può diventare un'abitudine dalla quale sembra quasi che non ci si riesca a separare. Israeliani e palestinesi hanno bisogno di pace. Tutto il Medioriente ha urgente bisogno di pace".

"La Santa Sede ha riconosciuto completamente la Palestina come Stato indipendente e spero che altri Paesi seguano l'esempio del Vaticano e riconoscano lo Stato palestinese", ha detto il presidente palestinese Mahmoud Abbas, incontrando i giornalisti dopo essere stato ricevuto in udienza da Papa Francesco.

La sala stampa vaticana ha definito "cordiali" i colloqui tra il presidente dello Stato di Palestina, Abu Mazen e il Papa, e tra il presidente e il segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.

"Ci si è quindi soffermati - prosegue la nota - sul processo di pace in Medio Oriente, esprimendo la speranza che si possano riprendere i negoziati diretti tra le Parti per giungere alla fine della violenza che causa inaccettabili sofferenze alle popolazioni civili e ad una soluzione giusta e duratura".

A tale scopo, si è auspicato che, con il sostegno della Comunità internazionale, si intraprendano misure che favoriscano la reciproca fiducia e contribuiscano a creare un clima che permetta di prendere decisioni coraggiose in favore della pace".

Infine "non si è mancato di ricordare l'importanza della salvaguardia del carattere sacro dei Luoghi Santi per i credenti di tutti e tre le religioni abramitiche. Particolare attenzione è stata infine dedicata agli altri conflitti che affliggono la Regione" .
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