Dopo Israele, anche il governo britannico di Boris Johnson si prepara a un piano per la somministrazione di una terza dose dei vaccini anti-Covid che verrebbe riservata per ora, a partire da settembre, alla "persone più vulnerabili": anziani, malati cronici, soggetti a rischio d'infezione respiratoria.

Il viceministro responsabile per la campagna vaccinale, Nadhim Zahawi, che aveva preannunciato questa intenzione già un paio di mesi fa, ha aggiornato la settimana scorsa un gruppo di deputati al riguardo, indicando l'obiettivo di garantire dopo l'estate una disponibilità potenziale nel Regno Unito di quasi 2,5 milioni di ulteriori dosi alla settimana in grado - se necessario - di rafforzare l'immunità a chi ne avrà bisogno: in particolare contro la minaccia legata ad attuali o future varianti del coronavirus.

Un portavoce del ministero della Sanità ha da parte sua confermato oggi che l'esecutivo si sta al momento "preparando a un piano di richiami" vaccinali ulteriori e che i consulenti medico-scientifici del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (Jcvi) hanno già elaborato una prima "raccomandazione ad interim" sulle categorie prioritarie da coprire in autunno con un possibile terzo vaccino.

Ha aggiunto però che i dettagli sulla decisione finale saranno resi pubblici "a tempo debito", anche sulla base di studi ad hoc tuttora in corso sull'efficacia immunitaria dei diversi vaccini.

Il portavoce ha spiegato che il governo Johnson - ancora incerto sui paletti di un Green Pass vaccinale messo in cantiere non prima di fine agosto, ma già osteggiato da 43 deputati della maggioranza Tory e giudicato non necessario per "le attività quotidiane di base" pure dall'opposizione laburista - si propone di assicurare prima dell'arrivo dell'inverno che "milioni di persone vulnerabili mantengano la stessa protezione ottenuta con la prima e la seconda dose del vaccino. Contro il Covid-19 e contro nuove varianti".

(Unioneonline/F)

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