L’escalation della crisi tra Russia e Occidente sull’Ucraina non accenna a fermarsi. Anzi, i venti di guerra spirano più forti che mai. In queste ore Stati Uniti ed Europa hanno risposto con i fatti a Vladimir Putin, che ha annunciato che gli accordi di Minsk "non esistono più" e riconosciuto l’indipendenza delle due autoproclamate repubbliche del Donbass, di Donetsk e Lugansk, “ostaggio” dei separatisti filo-russi già dal 2014.

Gli accordi di Minsk sono l’intesa tra Mosca e Kiev, mediata anche con l’Ue, per regolare i rapporti tra i due Paesi proprio dopo la crisi del 2014. Intesa che, dunque, per il Cremlino non ha più valore.

Non solo, dopo l’annuncio del presidente russo sul Donbass, nell’Ucraina dell’Est sono entrate nuove colonne dell’esercito di Mosca. Una mossa – dice il Cremlino - "per assicurare la pace" nello stesso Donbass. Ma l’avviso dell’Occidente è completamente opposto: secondo la Nato infatti sono imminenti “attacchi su vasta scala”. 

Per questo, sono già scattate le prime sanzioni nei confronti di Mosca. Il Regno Unito ha preso provvedimenti nei confronti di cinque banche russe, mentre la Germania ha sospeso gli accordi per la costruzione del gasdotto Nord Stream 2. E poi gli Stati Uniti. Durissimo il presidente Joe Biden, la cui amministrazione ha elaborato "una prima tranche" di sanzioni contro due istituzioni finanziarie russe, colpendo anche il debito sovrano e le elite russe e le loro famiglie. Biden, inoltre, ha annunciato “un dispiegamento aggiuntivo" di truppe Usa nei paesi Baltici membri della Nato e ulteriore supporto militare a Kiev. 

LE ULTIME NOTIZIE

Militari russi verso il confine ucraino – Un convoglio militare di Mosca con oltre 100 camion carichi di soldati è stato avvistato in direzione del confine ucraino nella regione russa di Belgorod, a nord dell'autoproclamata repubblica separatista di Lugansk. Lo riporta il Guardian.

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Biden annuncia sanzioni Usa – "Se la Russia continua con queste invasioni, dobbiamo continuare a rispondere e l’unica risposta sono le sanzioni” lo ha detto, parlando alla nazione in diretta mondiale, il presidente Usa Joe Biden.

La risposta alla destabilizzazione messa in atto dalla Russia “sarà congiunta e concordata con i nostri partner, perché Putin sta tentando di rubare con la forza territori che non sono suoi”, ha aggiunto Biden. Poi le sanzioni: per la Russia “no al trading sul mercato americano né su quelli europei” e poi scatteranno “sanzioni su leader e aziende russe”. Ma il “prezzo sarà ancora più elevato se Putin continua”.

“Se non vengono rimosse le forze in Bielorussia – ha aggiunto Biden - dispiegheremo le nostre forze nei Paesi baltici, ma sia chiaro in maniera difensiva, non vogliamo attaccare la Russia, vogliamo solo proteggere ogni centimetro di territorio che la Russia intende rubare”.

“La Russia – ha proseguito Biden – potrebbe lanciare un massiccio attacco militare, vorrei sbagliarmi ma finora nessun atto di de-escalation è stato messo in campo, visto che sono 150mila i soldati russi dislocati e ci sono manovre navali e sottomarini nel Mar Nero”. 

“Questo comportamento – ha concluso Biden, che ha anche paventato che Mosca possa anche aver intenzione di arrivare fino a Kiev - è una provocazione, in violazione del diritto internazionale e la Russia deve pagarne il prezzo”.

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Ue: “Sanzioni durissime alla Russia” – "Le sanzioni faranno molto male alla Russia". Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Ue Josep Borrell. "Gli sforzi diplomatici continueranno - ha aggiunto – Dobbiamo prevenire ad ogni costo il conflitto. Abbiamo ora ricevuto la richiesta dell'Ucraina di aiutarli nell'affrontare attacchi cyber e noi manderemo una missione" per questo.

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Putin: “Kiev rinunci alla Nato” – "La soluzione migliore sarebbe che l'Ucraina rinunciasse spontaneamente all'ambizione di aderire alla Nato". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, dopo l’ingresso di truppe di Mosca nel Donbass, dove sono state riconosciute le repubbliche separatiste di Donetsk e di Lugansk.

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Nato: “Ci aspettiamo un attacco su larga scala” – "Siamo nel momento più pericoloso per la sicurezza europea da generazioni". Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa. "Noi vogliamo cercare di capire come fare per evitare il pericolo vedendo che dentro e attorno all'Ucraina le forze ci sono. La Russia sta facendo esattamente ciò che avevamo previsto: ci sonotutte le indicazioni" di un attacco su larga scala da parte di Mosca, sottolinea il numero uno Nato. 

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Casa Bianca: “È l’inizio di una invasione” – "Pensiamo che sia l'inizio di una invasione": lo ha detto Jonathan Finer, del consiglio di sicurezza nazionale Usa, alla Cnn, commentando gli ultimi sviluppi della crisi russo-ucraina. Ieri la Casa Bianca era stata più cauta, parlando di "flagrante violazione degli impegni internazionali" di Mosca, mentre in una telefonata di background un alto dirigente dell'amministrazione aveva evitato di parlare di invasione. 

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Cremlino: “La frenata sul Nord Stream sia temporanea”

La Russia si aspetta che la frenata sul Nord Stream 2 sia "temporanea". Lo dice il Cremlino dopo l'annuncio del cancelliere tedesco Olaf Scholz sul congelamento delle autorizzazioni per il gasdotto dalla Russia alla Germania.

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Johnson: “Sanzioni contro 5 banche e oligarchi” – Il Regno Unito annuncia sanzioni contro 5 banche russe e per congelare tutti gli asset britannici di alcuni noti oligarchi considerati vicini al presidente Vladimir Putin. Lo rende noto il premier Boris Johnson al Parlamento di Westminster, insistendo che si tratta solo di una prima tranche di sanzioni economiche cui ne seguiranno altre se la situazione non cambierà.

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La Germania sospende Nord Stream 2 – La Germania ha sospeso l'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2, importante progetto di trasporto di gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, passando per la Germania. Lo ha annunciato il cancelliere Olaf Scholz, spiegando di aver chiesto di interrompere il processo di revisione del gasdotto da parte dell'autorità di regolamentazione tedesca. "Sembra tecnico, ma è il passaggio amministrativo necessario", ha spiegato sottolineando che con questo stop procedurale "non può esserci alcuna certificazione del gasdotto. E senza questa certificazione, Nord Stream 2 non può entrare in funzione".

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Primo ok degli ambasciatori Ue a sanzioni “mirate” per Mosca – Primo via libera della riunione degli ambasciatori Ue (Coreper II) al pacchetto di sanzioni da mettere in campo contro la Russia. La presidenza francese sottolinea che "c'è unità" da parte degli Stati membri nella reazione alle decisioni russe. "C'è determinazione a prendere sanzioni mirate contro le persone coinvolte" nelle operazioni nel Donbass, "in coordinamento con i nostri alleati". 

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Draghi: “La via del dialogo resta essenziale” – "Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell'Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell'ambito dell'Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia". Così il premier Mario Draghi in apertura del suo discorso all'insediamento di Franco Frattini al Consiglio di Stato. 

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Borrell: “Oggi la Ue adotterà le prime sanzioni” – "Oggi pomeriggio adotteremo le prime sanzioni" nei confronti di Mosca. Lo ha detto l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, arrivando a Parigi al Forum per la Cooperazione Indo-Pacifica. "Un Consiglio degli Affari Esteri informale si terrà dopo questo Forum", ha annunciato Borrell dicendosi "certo del voto unanime" dei Paesi membri. 

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Kiev: “Due soldati uccisi nella notte” – Due soldati ucraini sono stati uccisi da bombardamenti la notte scorsa e altri 12 sono rimasti feriti: lo ha reso noto la Joint Forces Operation del ministero della Difesa ucraino in un rapporto pubblicato questa mattina. Lo riporta il Guardian. Il documento sottolinea che l'Ucraina ha registrato 84 violazioni del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore da parte delle forze appoggiate dalla Russia, 64 delle quali con armi vietate dagli accordi di Minsk. 

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Onu: “Reale rischio di conflitto” – "Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi". Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell'Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina, assicurando "il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell'attuale crisi". "Ci rammarichiamo anche - ha aggiunto - per l'ordine di schierare truppe russe nell'Ucraina orientale, come riferito in una 'missione di mantenimento della pace'".

(Unioneonline)

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