Gli 007 russi sostengono che, dopo le parole, il presidente francese Emmanuel Macron sarebbe pronto a passare ai fatti, con l'invio delle sue truppe in Ucraina. «Sta preparando un contingente militare di 2.000 uomini», ha sottolineato il capo dei servizi d'intelligence esterni di Mosca, Serghei Naryshkin, dicendosi a conoscenza del piano francese per sostenere Kiev in caso di un'escalation da parte di Mosca. Non senza minacciare che i soldati occidentali diventerebbero «un obiettivo prioritario» dei russi.

Ma Parigi smentisce categoricamente, bollando «la manovra orchestrata da Naryshkin» come un esempio «dell'uso sistematico della disinformazione da parte della Russia. Consideriamo questo tipo di provocazione irresponsabile», ha sottolineato il ministero della Difesa francese.

Intanto, tra i primi atti di Vladimir Putin dopo la rielezione alla guida della Russia per altri sei anni vi sarà la conferma al massimo livello dell'asse strategico con la Cina attraverso una visita a Pechino in programma in maggio. Almeno secondo fonti citate dalla Reuters, mentre la notizia non viene confermata da nessuno dei due Paesi.

L'accelerata nello sviluppo delle relazioni fra Pechino e Mosca è un fenomeno degli ultimi due anni, favorito dal conflitto in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni economiche dei Paesi occidentali alla Russia, che cerca di rimediare con la crescita degli scambi e delle esportazioni energetiche verso oriente: con la Cina, appunto, e con l'India. Ma anche altri Paesi che hanno relazioni di amicizia con gli Usa e con la Ue hanno preservato i loro rapporti con Putin. Lo testimoniano i nuovi messaggi di congratulazioni ricevuti da Stati quali l'Arabia Saudita e il Kuwait, o l'Egitto.

Sul terreno, intanto continua lentamente l'avanzata russa nel Donbass ucraino, con la conquista di un altro centro abitato, quello di Orlovka, nei pressi della cittadina di Avdiivka, occupata dalle truppe di Mosca il mese scorso. Ma la Russia deve continuare a fare i conti con i bombardamenti ucraini sulla regione di confine di Belgorod, che solo nell'ultima settimana, secondo il governatore Vyacheslav Gladkov, hanno provocato 16 morti e un centinaio di feriti. Putin ha detto intanto che "tutti i tentativi" di infiltrazione dall'Ucraina nella stessa regione di Belgorod e in quella di Kursk, rivendicati da gruppi paramilitari russi inquadrati nelle forze di Kiev, sono "falliti". Altro Tallone di Achille per Mosca sono gli attacchi alle sue navi della flotta nel Mar Nero, dove diverse unità sono state affondate dai droni marini ucraini.

(Unioneonline/v.l.)

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