Dal 20 febbraio 2022, giorno di inizio dell’offensiva russa in Ucraina, hanno perso la vita oltre 50mila militari delle forze armate di Mosca. 

A fornire i dati-choc sulle perdite subite dal Cremlino è la Bbc, che ha analizzato «informazioni open source provenienti da rapporti ufficiali, giornali e social media». 

«Nei secondi 12 mesi in prima linea abbiamo riscontrato che il numero dei morti era quasi del 25% più alto rispetto al primo anno», sottolinea l’emittente britannica.

«Secondo i nostri risultati – prosegue la Bbc - più di 27.300 soldati russi sono morti nel secondo anno di combattimento, a testimonianza di come le conquiste territoriali abbiano comportato un enorme costo umano».

«La Russia ha rifiutato di commentare», viene aggiunto, ma «è probabile che il numero effettivo di morti russi sia molto più alto».

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La stessa Bbc evidenzia come i numeri confermino la “strategia del tritacarne” usata dalla autorità russe, ovvero l’invio indiscriminato di militari al fronte nonostante gli alti rischi di perdite.

«La nostra analisi non include la morte dei miliziani a Donetsk e Luhansk, nell’Ucraina orientale, occupate dai russi. Se venissero aggiunti, il bilancio delle vittime da parte russa sarebbe ancora più alto», continua l’emittente inglese.

Quanto all’Ucraina, «a febbraio il presidente Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato che erano stati uccisi 31.000 soldati ucraini, ma le stime, basate sull’intelligence americana, suggeriscono anche in questo caso perdite maggiori».

(Unioneonline/l.f.)

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