Ucciso a 15 anni da una pallonata al petto: "Un caso rarissimo"
È stata una pallonata al petto a uccidere un 15enne inglese, Keelan MacKnight, morto dopo una partita di calcio in Gran Bretagna a luglio.
È quello che si legge sul referto del medico legale che ha effettuato l'autopsia del ragazzino, precisando che si tratta di un caso rarissimo di "commotio cordis".
LA PALLONATA FATALE - Quel giorno di luglio Keelan era con i suoi amici a giocare a calcetto. Ruolo portiere.
"Ci siamo organizzati per giocare - ha raccontato un amico - Keelan si è posizionato in porta. A un certo punto ha messo le mani in avanti per afferrare la palla, ma ha mancato il pallone che lo ha colpito al petto. Sembrava senza fiato, il suo volto è diventato prima pallido e poi blu".
Un papà che guardava il match ha chiamato l'ambulanza e il ragazzino è stato immediatamente soccorso. Dopo poche ore, però, è morto.
L'AUTOPSIA - Il giovane calciatore era completamente sano ma la sfera, spiegano i medici, lo ha colpito nel momento più vulnerabile del ciclo cardiaco: un istante, che dura qualche manciata di millesimi di secondo.
"C’è solo una frazione di secondo nella finestra del ciclo cardiaco - ha detto il medico che ha analizzato il suo corpo, Lucie Winter - in cui il colpo può provocare un arresto cardiaco, quasi sempre fatale".
Dopo l'impatto si verifica infatti una fibrillazione ventricolare, che degenera rapidamente in arresto cardiaco.
L'evento si è verificato rare volte, 200 casi in pochi anni, e spesso nel mondo dello sport.
(Redazione Online/D)