Quando è stato fermato negli Usa per guida irregolare e gli è stato riscontrato un livello di alcol nel sangue che era più del doppio del limite legale, ha detto di non aver bevuto.

Né la polizia né i medici, ovviamente, gli hanno creduto. Ma l'uomo - 46 anni - stava dicendo la verità.

È venuto fuori solo successivamente, quando gli è stato diagnosticato un raro disturbo chiamato sindrome della fermentazione intestinale, all'interno del suo sistema digestivo vengono prodotte quantità di etanolo tramite la fermentazione degli amidi.

Il suo caso è stato raccontato sulla rivista BMJ Open Gastroenterology, e ci sono voluti diversi anni per arrivare alla diagnosi. Tutto ha avuto inizio nel 2011, quando l'uomo ha assunto degli antibiotici per un infortunio alla mano. Subito dopo sono iniziati problemi di memoria, di depressione, malumore e aggressività, una sorta di "appannamento" mentale.

Solo nel 2014 il 46enne si è rivolto a un medico, che lo ha indirizzato verso uno psichiatra che gli ha prescritto degli antidepressivi. Non erano la soluzione, perché non era stata individuata la malattia.

Infine, dopo il fermo per il presunto stato di ubriachezza, l'uomo è stato sottoposto a test medici che hanno rivelato la realtà. Il suo intestino ospitava una colonia di funghi, tra cui Saccharomyces cerevisiae, comunemente noto come lievito di birra. Queste piccole creature consumano carboidrati per produrre energia, producendo a loro volta etanolo come sottoprodotto.

La malattia è stata trattata con farmaci antifungini e probiotici per ripristinare i batteri intestinali sani. E l'uomo ha dovuto evitare carboidrati e bevande gassate. Ora sta meglio.

"Questa diagnosi deve essere presa in considerazione in tutti i casi in cui vi sono manifestazioni positive di tossicità ma viene negata l'assunzione di alcol", spiegano gli studiosi.

(Unioneonline/L)
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