È morto a 79 anni all'ospedale "Florence Nightingale" di Istanbul Erdogan Demiroren, magnate dell'editoria a capo di una delle più grandi holding della Turchia considerato molto vicino al presidente, Recep Tayyip Erdogan.

Secondo il sito del quotidiano "Sabah", Demiroren era in terapia intensiva dallo scorso 31 maggio per problemi respiratori ed è morto a causa di "un collasso multiplo degli organi".

Entrato nell'azienda fondata dal padre nel 1956, Demiroren è riuscito a trasformare la società in un gigante con interessi anche in altri settori, oltre l'editoria: energia, estrazioni, manifattura, turismo e immobili.

Il figlio più grande, Yildirim Demiroren, è l'attuale presidente della Federcalcio turca ed è l'ex presidente del Besiktas.

Demiroren comprò nel 2011 i quotidiani turchi "Milliyet" e "Vatan".

Ma il vero "colpo" lo mise a segno lo scorso mese di marzo, acquistando Dogan Media Group, uno dei principali gruppi editoriali della Turchia, una "galassia" di giornali ed emittenti tra cui Hurriyet, Fanatik, Posta, Cnn-Turk e Kanal D.

L'ufficialità dell'acquisto, per 919 milioni di dollari, risale al 17 maggio.

La notizia dell'accordo aveva scatenato un'ondata di reazioni negative in Turchia, dove decine di giornalisti sono in carcere. L'opposizione denunciò il rischio di una concentrazione di potere mediatico senza precedenti nelle mani della cerchia intorno ad Erdogan.

I media del gruppo "Dogan", infatti, erano considerati tra i pochi rimasti "indipendenti" in Turchia ed erano spesso attaccati dal governo e dai suoi sostenitori per le critiche rivolte alle politiche dell'Akp, il partito al governo di cui il presidente è il leader.

Negli ultimi anni, tuttavia, la linea editoriale del gruppo era sfumata per evitare la repressione delle autorità, in particolare dopo il fallito golpe del luglio 2016.

Secondo il quotidiano "Hurriyet", lo scorso 6 giugno - a poche settimane dalle elezioni - Erdogan Demiroren era stato eletto presidente del consiglio di amministrazione di Hurriyet Gazetecilik,

il gruppo editoriale della holding Dogan, mentre suo figlio era stato indicato come vice.

(Unioneonline/M)
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