Si affievoliscono di ora in ora le speranze di trovare vivo il piccolo Julen, il bimbo di due anni caduto in un pozzo a Totalán, vicino a Malaga.

I soccorritori continuano a scavare e un gruppo di minatori della Brigada de Salvamento Minero di Hunosa dovrebbe, nelle prossime ore, scendere nel tunnel che si è scavato parallelamente al pozzo e poi, a mano, scavare per realizzare un secondo tunnel che consenta di raggiungere il fondo del pozzo stesso.

I lavori, che nella giornata di ieri si pensava fossero arrivati a una svolta, sono stati ritardati per un errore nella realizzazione: il nuovo tunnel è infatti stato ampliato per per consentire la discesa delle persone in sicurezza.

Un'altra immagine delle operazioni di soccorso (Ansa)
Un'altra immagine delle operazioni di soccorso (Ansa)
Un'altra immagine delle operazioni di soccorso (Ansa)

Nel frattempo, il tribunale di Malaga intanto ha aperto un'inchiesta sull'incidente. Il pozzo in cui è precipitato il piccolo, secondo le prime informazioni, sarebbe infatti stato scavato senza le dovute autorizzazioni, che non risultano agli uffici competenti.

Il delegato del Governo in Andalucía, Alfonso Rodríguez Gómez de Celis, rispondendo alle critiche sull’eccessivo ritardo nelle operazioni di soccorso ha sottolineato che in pochi giorni sono state smosse 40mila tonnellate di terreno e materiali: un lavoro che in tempi normali avrebbe richiesto mesi.

(Unioneonline/v.l.)
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