"L'ho fatto perché volevo che chiedesse scusa". Un delitto e castigo da brividi quello che ha commesso un adolescente russo, Nikita Rasskazov.

Il 16enne è impazzito di gelosia quando la sua ragazza, Olena, gli ha raccontato di essere stata molestata, durante una festa nella Russia orientale, da un 19enne, Artyom Shustov. Il giovane, nel racconto della fidanzata, le aveva toccato il seno dopo che lei aveva rifiutato le sue avance.

Nikita, preso dalla gelosia, ha raggiunto Artyom con un coltello e, dopo una breve colluttazione, lo ha pugnalato fino a ucciderlo.

Poi, preso da "una rabbia cieca", si legge nel verbale, gli ha tagliato la testa, l'ha messa in un sacco e l'ha portata alla fidanzata come "pegno" del suo amore.

Solo di fronte alla reazione inorridita di Olena si è reso conto di quello che aveva fatto e, spaventatissimo, ha lanciato la testa in un fiume.

Dopo due settimane di ricerche la polizia lo ha arrestato: "Olena si sentiva umiliata - ha confessato -. Non volevo ucciderlo".

Il fatto è avvenuto lo scorso ottobre, ma in questi giorni si sta tenendo il processo. L'omicida, minorenne, rischia fino a dieci anni di reclusione.
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