A renderlo famoso è stato soprattutto il film di Martin Scorsese "The Wolf of Wall Street" interpretato dal grande Leonardo DiCaprio, perché prima della ribalta cinematografica il nome di Jordan Belfort era noto solo nel mondo della grande finanza, in diverse procure americane e negli uffici dell'FBI.

Tra gli anni '80 e la fine degli anni '90 Mr. Belfort è stato la mente di una grande truffa finanziaria basata sulla vendita delle "penny stocks", azioni di poco valore spacciate per grande affare in modo del tutto fraudolento a ignari investitori. Merito del regista Martin Scorsese aver raccontato la vita senza freni di Jordan Belfort, tra illegalità, droghe, feste sfrenate, altalene finanziarie e una lunga scia di persone finite sul lastrico.

A mettere fine all'attività criminale di Belfort e del suo clan di borker nel 1999 penserà la giustizia americana, anche se pagherà solo con 22 mesi di carcere, grazie a un accordo di collaborazione con gli investigatori. Scontata la pena il "Lupo di Wall Street" si è reinventato come scrittore - ovviamente della propria autobiografia - e come "motivatore" e speaker in congressi internazionali.

Oggi il suo nome è tornato a far notizia perché, ironia della sorte, è stato vittima di una truffa in Egitto: avrebbe dovuto partecipare come oratore all'evento Rise of Entrepreneurs al Cairo Stadium, ma il promotore è scomparso nel nulla senza pagare le spese di viaggio e il compenso di Belfort, né rimborsare chi aveva già comprato il biglietto di una convention del tutto fasulla.

"Una frode completa", come l'ha definita lo stesso Belfort. E c'è da credergli, vista la sua esperienza in materia.

(Redazione Online/b.m.)
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