Un violento terremoto ha colpito il Nepal.

Il bilancio, ancora provvisorio, è di oltre 130 morti e circa 150 feriti. I distretti di Jajarkot e West Rukum, nell'ovest del paese e vicini all'epicentro, sono stati i più danneggiati. I soccorritori sono ancora impegnati nelle ricerche dei dispersi.

Il terremoto - che secondo il Centro sismologico nazionale del Nepal aveva magnitudo 6.4 - è stato registrato alle 23.47 ora locale. Solo a Jajarkot ci sono stati 92 morti, tra cui anche il vicesindaco del comune di Nalgad, Sarita Singh, e 55 feriti, alcuni dei quali sono stati trasportati in ospedali più attrezzati delle città vicine e altri sono ricoverati nelle strutture sanitarie del posto.

A West Rukum le vittime sono state 36 e i feriti 85. Particolarmente colpiti sono stati alcuni piccoli centri come Aathbiskot, Sanibheri, Bheri, Nalgad, Kushe, Barekot e Chedagad. Tutte le forze di sicurezza dei distretti sono impegnate nelle operazioni. Sono stati schierati anche la polizia e l'esercito. «Il primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di vite umane nel terremoto di venerdì notte e ha mobilitato tutti gli organismi di sicurezza per il salvataggio e il soccorso immediati», si legge in un post dell'ufficio del premier nepalese su X.

«Sono profondamente addolorato per la perdita di vite umane e i danni causati dal terremoto in Nepal. L'India è solidale con il popolo del Nepal ed è pronta a fornire tutta l'assistenza possibile», ha scritto in un messaggio sui social il premier indiano Narendra Modi.

I terremoti sono fenomeni frequenti in Nepal, che si trova sulla “cresta” dove le placche tettoniche tibetana e indiana si incontrano e ogni secolo si avvicinano di due metri l'una all'altra, provocando una pressione che viene rilasciata sotto forma di sisma. Nel 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 e le successive scosse di assestamento hanno ucciso circa 9.000 persone.

(Unioneonline/D)

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