Ha rinnovato il suo appello alla solidarietà Papa Francesco durante la Messa di Natale nella basilica di San Pietro.

"Nei passi di Giuseppe e Maria - ha spiegato - si nascondono tanti passi. Vediamo le orme di intere famiglie che oggi si vedono obbligate a partire. In molti casi questa partenza è carica di speranza, carica di futuro; in molti altri, questa partenza ha un nome solo: sopravvivenza. Sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocente".

Per il Santo Padre, come Giuseppe e Maria, "costretti a lasciare la loro gente, la loro casa e la loro terra per essere censiti", anche oggi, in modo diverso, molte persone sono obbligate ad affrontare l'incognita della fuga per salvare la propria vita e raggiungere Paesi lontani.

"Piccolo Bambino di Betlemme - è stata la preghiera del Papa - ti chiediamo che il tuo pianto ci svegli dalla nostra indifferenza, apra i nostri occhi davanti a chi soffre. La tua tenerezza risvegli la nostra sensibilità e ci faccia sentire invitati a riconoscerti in tutti coloro che arrivano nelle nostre città, nelle nostre storie, nelle nostre vite".

"Natale - ha aggiunto - è tempo per trasformare la forza della paura in forza della carità, in forza per una nuova immaginazione della carità. La carità che non si abitua all'ingiustizia come fosse naturale, ma ha il coraggio, in mezzo a tensioni e conflitti, di farsi 'casa del pane', terra di ospitalità".

DUE STATI IN TERRASANTA - E anche oggi, prima di impartire la benedizione "Urbi et Orbi", ha rinforzato il suo messaggio: "Vediamo Gesù nei bambini del Medio Oriente, che continuano a soffrire per l'acuirsi delle tensioni tra Israeliani e Palestinesi", ha affermato il Santo Padre.

Il Pontefice ha poi rivolto la sua preghiera a Gerusalemme e alla Terrasanta "perché tra le parti prevalga la volontà di riprendere il dialogo e si possa finalmente giungere a una soluzione negoziata che consenta la pacifica coesistenza di due Stati all'interno di confini concordati tra loro e internazionalmente riconosciuti".

(Unioneonline/s.s.-F)
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