Caos in Sri Lanka, dove la popolazione è in rivolta contro il governo e contro il presidente Gotabaya Rajapaksa.

Nella capitale Colombo migliaia di persone hanno assaltato in queste ore la residenza presidenziale, esasperate dalla gravissima crisi economica che serpeggia nell’isola asiatica, ex colonia britannica col nome di Ceylon e Stato indipendente dal 1948, dove risiedono oltre 21 milioni di abitanti.

Rajapaksa, 72 anni, al potere dal 2019, è stato costretto a fuggire, scortato dall’esercito, mentre la sua abitazione è stata saccheggiata e poi data alle fiamme.

Quindi l’annuncio del suo passo indietro, con l’addio alla presidenza a partire dal prossimo 13 luglio.

Nel mirino anche il premier Lanka Ranil Wickremesinghe, che ha dato anch’egli le dimissioni, mentre i partiti si preparano a formare un nuovo esecutivo di unità nazionale per cercare di risolvere i problemi del Paese. 

Il presidente e il suo entourage sono accusati di essere responsabili della recessione in cui è piombato il Paese, dell’aumento dell'inflazione che negli ultimi mesi ha portato al rialzo dei prezzi e alla carenza di alimenti, farmaci e carburante.

Una situazione catastrofica, che prosegue da mesi. Basti pensare che ad aprile il default sul debito estero era pari a 51 miliardi di dollari, con il governo costretto a chiedere un salvataggio al Fondo Monetario Internazionale.

(Unioneonline/l.f.)

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