Continuano le accuse a Barack Obama da parte del presidente americano Donald Trump. Questa volta il nuovo inquilino della Casa Bianca ha puntato il dito contro le presunte intercettazioni avvenute nella Trump Tower di New York durante la campagna elettorale. Ma è andato anche oltre: a spiarlo, sempre per conto di Obama, sarebbero stati i servizi segreti di Londra.

Il portavoce di The Donald, Sean Spicer, ha ribadito che il presidente "mantiene le sue accuse", nonostante contro di lui si siano schierati anche alcuni leader repubblicani del Congresso, come lo speaker della Camera, Paul Ryan nonché il presidente e vicepresidente della Commissione di vigilanza sui servizi al Senato, un repubblicano e un democratico. "Il presidente ha ribadito che ci sono ulteriori informazioni che verranno presentate", ha spiegato Spicer.

GLI INGLESI - L'agenzia del governo britannico per la sicurezza ha smentito in modo categorico di essere stata coinvolta nello spionaggio di Trump. In un comunicato - con una mossa che ha pochi precedenti nella sua storia, l'agenzia ha definito "assurde e assolutamente ridicole" le accuse mosse dal portavoce della Casa Bianca. Accuse che pertanto "dovrebbero essere ignorate".

La smentita è arrivata poche ore dopo che la commissione Intelligence del Senato americano ha stabilito che "non ci sono indicazioni" a sostegno delle convinzioni del presidente Usa.
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