Il gruppo francese Lafarge, specializzato nella produzione di cemento, è stato accusato di "complicità in crimini contro l'umanità" per avere "finanziato attività terroristiche" e "messo in pericolo la vita dei propri dipendenti".

Secondo quanto emerso da un'indagine, infatti il colosso dell'edilizia avrebbe in passato avuto legami con l'Isis in Siria.

Dopo l'incriminazione di otto suoi dirigenti francesi condotta a Parigi, la società è sotto accusa per diversi reati, tra cui anche la violazione dell'embargo.

In particolare, si sospetta che la multinazionale abbia pagato circa 13 milioni di euro allo Stato islamico per evitare la chiusura del suoi stabilimento a Jalabiya, nel nord del Paese. Una sorta di "tassa" per far circolare senza problemi i propri mezzi e garantire la sicurezza dei suoi dipendenti.

I fatti sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2014.

Inoltre, l'indagine ha evidenziato come il gruppo francese abbia comprato petrolio da fornitori vicini all'Isis.

Nei mesi scorsi alcuni manager della società sono stati interrogati sulla questione. Due dirigenti sono stati già allontanati dall'azienda.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata