Si aggrava il bilancio delle vittime provocate dal terremoto in Messico: secondo le autorità locali sarebbero 65 i morti.

Il presidente Enrique Pena Nieto ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Durante una visita a Oaxaca, Pena Nieto ha ribadito l'appello alla popolazione a "stare all'erta" per l'eventualità di una nuova forte replica.

"È stato il più forte dal 1932", ha sottolineato il Capo dello Stato, ed è stato avvertito da 50 milioni di persone (su un totale di 127 milioni) in diverse zone del Paese. "Si tratta di un sisma di grande scala, più potente di quello del settembre 1985", ha proseguito il presidente.

Finora, di scosse, se ne sono susseguite "circa 300, la maggiore delle quali d'intensità 6.1".

L'epicentro del sisma di 8.1 è stato individuato al largo del Chiapas. Secondo il Servizio sismologico nazionale del Messico, si è trattato del sisma di maggior magnitudo mai registrato nella storia del Paese.

Ci sono però stime contrastanti sulla magnitudo: secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti è stata di 8.1, mentre secondo il Centro di allerta tsunami del Pacifico di 8.2.

L'albergo "Ane Centro" (nello Stato di Oaxaca, tra i più colpiti dal sisma) è crollato parzialmente rimanendo appoggiato su uno dei lati. Non si conosce ancora il numero delle vittime.

(Redazione Online/s.a.)

LA TESTIMONIANZA DEI SARDI IN MESSICO:

LA FORTE SCOSSA:

© Riproduzione riservata