Nessun ritiro di soldati americani, solo un ridispiegamento di 50-100 militari verso altre basi all'interno della Siria.

È arrivato nella serata di ieri il chiarimento da Washington a proposito dell'annuncio fatto ieri dal presidente Donald Trump e delle notizie circa un possibile avvio di un'operazione turca nel nord della Siria. Trump aveva parlato in giornata di "ridicole guerre senza fine" con i suoi soldati pronti a tornare a casa. Un messaggio che era stato interpretato come una "luce verde" nei confronti della Turchia e di eventuali operazioni contro i curdi.

"Noi abbiamo un piccolo numero, da 50 a 100 uomini delle forze speciali nella regione, e non dovrebbero rischiare di essere feriti, uccisi o catturati nel caso in cui i turchi dovessero superare il confine ed avviare una battaglia con le forze locali curde", ha premesso la fonte. Pertanto, il presidente, nella sua qualità di comandante in capo, "aveva l'obbligo di rimuovere questo piccolo numero di soldati che si trova lì", ha proseguito la fonte, sottolineando che "questo non costituisce un ritiro dalla Siria: stiamo parlando di un piccolo numero che sarà spostato in altre basi all'interno della Siria, in aree sicure".

Dopo le prime dichiarazioni del presidente Usa sono infatti state pesanti le critiche levatesi sia sul fronte democratico che su quello repubblicano, con la spekaer Nancy pelosi che ha invitato Trump a "capovolgere questa decisione pericolosa".

"Se la Turchia farà qualcosa che, nella mia grande e inarrivabile saggezza, considererò oltre i limiti - aveva poi twittato Trump a metà giornata - allora distruggerò l'economia turca (l'ho già fatto)".

Aggiungendo poi: "Saranno guai per la Turchia se verranno toccate le forze americane".

Quindi l'ulteriore precisazione: "Io non sto con nessuno", e cioè né con i curdi né con Erdogan.

LA TURCHIA - Nel frattempo, "tutte le preparazioni sono state completate per l'operazione" militare della Turchia nel nord-est della Siria contro le milizie curde dell'Ypg. A renderlo noto via Twitter il ministero della Difesa di Ankara. "La creazione di una zona di sicurezza/corridoio di pace è essenziale per la sicurezza dei siriani e la pace e stabilità della regione. Le forze di sicurezza turche - prosegue la Difesa - non tollereranno la creazione di un corridoio del terrore ai nostri confini".

(Unioneonline/v.l.)
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