Armi chimiche in Siria. È l'accusa mossa dai curdi contro Ankara. Secondo le autorità curdo-siriane le forze di Erdogan avrebbero usato "fosforo bianco e napalm" per stroncare la resistenza nella città di Ras al Ayn.

In un ospedale sarebbero ricoverati alcuni bambini con gravi ferite da ustioni, ma la Turchia respinge le accuse al mittente: "Tutti sanno che l'esercito turco non ha armi chimiche, anzi, alcune informazioni ci indicano che le milizie curde dello Ypg utilizzano armi chimiche per poi accusare la Turchia", ha detto il ministro della Difesa di Ankara.

Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha aperto a una possibile tregua mediata da Mosca, le truppe di Putin e quelle di Bashar al Assad si sono infatti schierate a difesa dei curdi: "La Russia trasmette i messaggi tra Damasco e Ankara. Se la Russia toglie gli elementi curdi dell'Ypg dalla regione assieme all'esercito siriano, non ci opporremmo". Poi ha difeso l'offensiva turca: "Non c'è alcuna pulizia etnica, la nostra un'operazione antiterrorismo". E quanto ai veri terroristi, quelli dell'Isis detenuti nelle prigioni curde, fa spallucce: "Non possono essere una nostra responsabilità".

LA FUGA DEI PRIMI TERRORISTI - Intanto due miliziani di nazionalità belga sono fuggiti da una prigione curdo siriana in cui erano detenuti assieme ad altri esponenti dell'Isis. Di entrambi sono state fornite le generalità: si tratta di Mohammed Botachbaqut, anche noto come Abu Yusuf al Belgiki, e Yassine Cheikhki, conosciuto come Abu Talha al Belgiki.

L'Isis ha anche rilasciato un comunicato in cui afferma di aver liberato diverse mogli di suoi miliziani detenute nelle prigioni curde.

LA TELEFONATA CON CONTE - Oggi c'è stato un duro colloquio telefonico tra Erdogan e il premier Giuseppe Conte. Una telefonata durata oltre un'ora, si apprende da Palazzo Chigi, durante la quale Conte ha ribadito che l'Italia ritiene "inaccettabile" l'operazione militare avviata in Siria. Durante il colloquio "non sono mancati momenti di forte tensione a fronte del fermo e reiterato invito del presidente del Consiglio ad interrompere questa iniziativa militare, che ha effetti negativi sulla popolazione civile".

LA LETTERA DI TRUMP - "Non fare lo scemo, lavoriamo a un buon accordo: tu non vuoi essere responsabile del massacro di migliaia di persone, io non voglio essere il responsabile della distruzione dell'economia turca". Lo ha scritto Trump a Erdogan in una lettera datata 9 ottobre e "gettata nella spazzatura" dal presidente turco, che oggi incontra a Istanbul il vicepresidente americano Mike Pence.

(Unioneonline/L)
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