Quando aveva 15 anni ha fatto la scoperta più scioccante della sua vita: la famiglia in cui era cresciuta non era la sua. 

La ragazza, nata a Logroño, in Spagna, era stata scambiata in culla quando era ancora in ospedale, con una neonata venuta al mondo nel suo stesso giorno.
Secondo quanto riportato dai media locali, le due bimbe nacquero lo stesso giorno in un ospedale di Logroño ora dismesso. Furono incubate prima del contatto con le rispettive madri ma, al momento della “restituzione”, sono state scambiate.

Ci sono voluti però 15 anni prima che una delle due coinvolte venisse a conoscenza dell'errore, e ora – a 19 anni - reclama un risarcimento di oltre tre milioni di euro.

Come lo ha scoperto? La “nonna”, che aveva avuto in carico la tutela della bambina, aveva accusato il “padre” di non passare gli alimenti per la bimba. L'uomo si rifiutò di farlo, dicendo che non era sua figlia. Di qui le analisi del dna, disposte da un tribunale, che confermarono quella versione.

A quel punto è partita la battaglia legale per farsi riconoscere i danni subiti. La richiesta di tre milioni è attualmente congelata perché la giustizia è in attesa di un esame del dna del possibile padre biologico, spiega il giornale La Rioja. La probabile madre biologica è invece deceduta nel 2018.

Secondo El País, l'altra 19enne coinvolta nella vicenda è stata informata dei fatti, ma la sua posizione a riguardo non è stata resa nota. Per l'assessore regionale alla Salute de La Rioja, Sara Alba, ci fu "un errore umano" ma "non è stato possibile" individuare il responsabile.

(Unioneonline/D)

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