Il procuratore speciale che indaga sul Russiagate, Robert Mueller, ha incriminato l'ex consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, Michael Flynn, per aver reso "volontariamente e consapevolmente" "dichiarazioni false, fittizie e fraudolente" all'Fbi a proposito delle sue conversazioni con l'ex ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak.

Lo rende noto la Cnn.

Flynn ha confessato di aver mentito mentre era sotto giuramento al Federal Bureau of Investigation, di fatto riconoscendo la sua colpevolezza.

Stando a quanto riportato da Abc News, intende confessare davanti al procuratore speciale che indaga sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016 e sulla presunta collusione dello staff elettorale di Trump, che fu il magnate repubblicano a chiedergli di stabilire contatti con la Russia, mentre ancora Barack Obama era presidente.

Fino ad ora, comunque, Flynn ha ammesso di aver mentito sui contatti avuti nel dicembre 2016 con Sergey Kislyak, allora ambasciatore russo, a proposito delle sanzioni che Obama aveva imposto a Mosca per il suo ruolo nel furto di documenti al Partito democratico.

Prima di Flynn altre tre persone sono state incriminate nell'ambito delle stesse indagini: si tratta dell'ex manager della campagna di Trump, Paul Manafort, del suo associato Robert Gates, dell'ex consigliere di campagna e avvocato George Papadopoulos.

(Redazione Online/F-D)

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