"Non ho mai incontrato né ho avuto alcuna conversazione con funzionari russi o di qualsiasi governo straniero per influenzare le elezioni presidenziali degli Stati Uniti".

Questa la dichiarazione rilasciata dal ministro per la Giustizia Usa Jeff Sessions, chiamato a testimoniare davanti alla commissione Intelligence del Senato di Washington, titolare dell'indagine sul cosiddetto Russiagate.

Ovvero, i presunti contatti tra lo staff del presidente Donald Trump con funzionari di Mosca nel corso dell'ultima campagna per le presidenziali.

"Non sono a conoscenza di simili conversazioni da parte di nessuno che fosse collegato alla campagna presidenziale di Trump", ha ribadito Sessions. Aggiungendo: "L'ipotesi che io abbia partecipato in atti di collusione o che io fossi a conoscenza di tale collusione con il governo russo per danneggiare questo Paese, che ho servito con onore per 35 anni, o per minare l'integrità del nostro processo democratico, è una menzogna terribile e insopportabile".

Prima di Sessions, davanti alla Commissione era comparso James Comey, ex capo dell'Fbi licenziato da Trump proprio per aver puntato il dito sulle "relazioni pericolose" tra l'entourage di Trump e il Cremlino.

(Redazione Online/l.f.)
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