Tra i contatti che il genero di Donald Trump, Jared Kushner, ha definito "innocui" e avvenuti con uomini d'affari russi, ce n'è anche uno con un banchiere.

Quest'ultimo, secondo quanto dichiara il portavoce del presidente Vladimir Putin, non rispondeva agli ordini del Cremlino.

La stessa versione, insomma, data da Kushner, ascoltato ieri dalla commissione Intelligence del Senato che sta esaminando i suoi contatti con i russi nell'ambito dell'inchiesta che ipotizza il coinvolgimento di Mosca nelle elezioni presidenziali Usa.

Il genero di The Donald ha raccontato di aver incontrato Sergei Gorkov, capo della Vnesheconom Bank, di proprietà statale, il 13 dicembre.

Per la Russia non esiste alcuna interferenza tra quest'incontro e le elezioni; per il portavoce del Cremino Dmitry Peskov, quel giorno Gorkov si trovava negli Usa come parte di un roadshow in cui ha visto vari rappresentanti americani.

"Questi contatti non hanno bisogno di alcuna approvazione del Cremlino", ha spiegato Peskov.

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