In Russia scoppia il caso di Kirill Serebrennikov, uno dei più grandi registi cinematografici e teatrali dell'ex Urss, arrestato con l'accusa di aver sottratto indebitamente fondi per quasi 70 milioni di rubli (circa un milione di euro).

Uno scandalo che desta scalpore non solo per la sottrazione dei fondi stanziati dallo Stato, ma anche per le dure critiche da sempre rivolte da Serebrennikov alla "censura" che a suo dire opererebbe il governo nei confronti della libera espressione artistica.

Il regista, che è anche direttore del Gogol Center di Mosca (sovvenzionato dagli Usa) comparirà in tribunale entro la fine di questa settimana.

Coinvolti nelle indagini anche tre suoi collaboratori.

Nel mondo dello spettacolo e della cultura russi, però, sono in molti a difendere Serebrennikov, sospettando che la bufera giudiziaria sia solo una manovra orchestrata dai poteri forti (leggasi il presidente Vladimir Putin) per mettere definitivamente a tacere uno dei maggiori oppositori del Cremlino.

(Redazione Online/l.f.)
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